Immagina un mondo dove la dignità umana è protetta, dove le comunità possono prosperare al sicuro dalla violenza e dalla fame, e dove bambine e bambini non devono fuggire dalle proprie case.
Questo è il mondo che Progettomondo cerca di costruire. Ma, come diceva Enzo Melegari, tra i fondatori di Progettomondo “c’è un’inquietudine che ci attraversa perché, dovunque volgiamo lo sguardo, troviamo segnali di un mondo troppo squilibrato“.
Oggi quell’inquietudine la vediamo in una serie di crisi umanitarie che peggiorano a dismisura situazioni già fragili e fortemente vulnerabili, costringendo Progettomondo a ricalibrare gli interventi. In molte realtà dove lavoriamo da decenni, la tradizionale cooperazione allo sviluppo a lungo termine deve ora lasciare il passo all’urgenza della sopravvivenza.
Come a Gaza, dove i nostri interventi per garantire l’acqua tramite dissalatori sono stati vanificati dai bombardamenti, ora impegniamo i fondi nella distribuzione di cisterne d’acqua.
O nella Repubblica Democratica del Congo, mentre le milizie bombardano i campi delle persone sfollate, noi ci rivolgiamo alle donne, i cui corpi sono usati come campi di battaglia, per sostenerle nel momento del parto.
Come in Sahel, all’insicurezza alimentare si è aggiunta l’instabilità politica e per rispondere a questa crisi stiamo realizzando progetti che favoriscono l’accoglienza e l’inclusione degli sfollati e delle comunità ospitanti, in particolare attraverso l’accesso all’istruzione.
Ad Haiti, devastata dalla violenza delle bande armate, la fame è acuta e il nostro supporto alle famiglie agricole è diventato un dovere improrogabile.
“Non sono le cortine che salvano i popoli, ma la solidarietà, la comunicazione, l’avere un bene comune da coltivare”
Enzo Melegari
Per queste comunità costrette a far fronte alle ingiustizie più profonde, dobbiamo continuare con fermezza ad affermare l’empatia e il concetto di umanità.
La solidarietà è una risposta concreta, questo Natale sostieni Progettomondo, il tuo contributo fa la differenza.