La bandiera italiana, simbolo del Referendum sulla cittadinanza, prende forma grazie all’azione creativa di bambine e bambini. Il laboratorio, promosso da Progettomondo e da Inclusiv3 si è svolto al Parco della Provianda di Verona nel giorno della Festa della Repubblica.
Come organizzazione impegnata da anni nella cooperazione internazionale e nell’educazione alla cittadinanza globale, Progettomondo crede che ogni persona debba avere accesso pieno e reale ai diritti civili, politici e sociali. La cittadinanza, in questo senso, non può essere un privilegio concesso per nascita, ma un diritto riconosciuto a chi cresce, studia, lavora e partecipa alla vita del nostro Paese. Per questo motivo, abbiamo aderito al Comitato Nazionale e siamo attivi in quello locale promuovendo con convinzione il referendum sulla cittadinanza anche con momenti di approfondimento, di discussione e di divulgazione .
In Italia oggi vivono centinaia di migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che, pur essendo nati o cresciuti nel nostro Paese, non sono considerati cittadini e cittadine. Frequentano le nostre scuole, parlano le nostre lingue, condividono il nostro presente, ma restano giuridicamente “stranieri”. Questa esclusione ha effetti profondi: significa essere privati di diritti fondamentali, come la partecipazione democratica, l’accesso a borse di studio, concorsi pubblici o semplicemente la possibilità di sentirsi pienamente parte di una comunità.
Dal punto di vista dei diritti umani, questa situazione rappresenta una grave forma di discriminazione strutturale. L’articolo 15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma chiaramente che “ogni individuo ha diritto a una cittadinanza”. Non si tratta quindi solo di una questione giuridica o amministrativa, ma di giustizia sociale e riconoscimento della dignità umana.
A Progettomondo riteniamo che la cittadinanza non debba essere un confine, ma un ponte. Educare alla cittadinanza significa educare al senso di appartenenza, alla solidarietà, alla corresponsabilità. Non possiamo insegnare l’importanza dei diritti e dei doveri comuni, se continuiamo a escludere chi questi doveri già li vive ogni giorno, senza però averne i diritti.
Sostenere il Referendum significa aprire una nuova stagione di inclusione, equità e partecipazione. Significa riconoscere che l’identità non si eredita soltanto: si costruisce vivendo insieme.