In questo contesto, la nostra Ong, con il progetto Hope, da tempo è impegnata per sensibilizzare sulle misure alternative alla detenzione e sull’urgenza di migliorare le condizioni di vita dei detenuti, dall’ingresso in carcere fino al post liberazione.
Per il governo marocchino, quella varata a giugno, è una legge rivoluzionaria che riguarderà il 42% dei detenuti che si trova in custodia cautelare, in attesa di processo. Le persone non potranno più essere imprigionate per i reati minimi, e con pene detentive inferiori ai 5 anni. L’alternativa saranno percorsi di servizi socialmente utili, il contrassegno elettronico e le misure disciplinari o la limitazione di alcuni diritti.
Questa grande conquista per la popolazione marocchina dimostra che l’impegno e la costanza che abbiamo messo nel progetto HOPE ha avuto grande impatto, contribuendo a raggiungere un risultato enorme. Una legge che cerca di evitare le brutalità nelle carceri, il sovraffollamento, e che adotta misure alternative è una legge per i diritti umani.