Nelle ultime settimane 1.080 persone sono state coinvolte in un intenso ciclo di formazioni sul contrasto alle violenze di genere, la risoluzione dei conflitti e la cittadinanza attiva.
Le sessioni formative, promosse nell’ambito del progetto “Attiviamoci”, hanno rappresentato un momento chiave per rafforzare le competenze di attivisti e attiviste del territorio. Attraverso un approccio partecipativo, le persone partecipanti hanno potuto affrontare temi complessi e spesso delicati, condividendo esperienze e strategie per affrontare le problematiche che toccano la loro quotidianità.
Parallelamente alle formazioni, “Attiviamoci” ha promosso la coesione sociale attraverso dialoghi comunitari. Durante questi incontri, vengono infatti affrontati temi come la violenza di genere, la democrazia, la pace, la cittadinanza attiva e la risoluzione dei conflitti con una metodologia inclusiva che consente a donne, giovani e persone vulnerabili di prendere parte attivamente alle discussioni.
Questi momenti di confronto, animati dall’Associazione Subaahi Gumo (ASG), sono diventati spazi sicuri e partecipativi in cui le comunità possono esprimere le proprie preoccupazioni e costruire risposte condivise ai conflitti locali.
«Per noi donne, questa iniziativa è una vera opportunità. Finalmente abbiamo uno spazio di ascolto e di dialogo sulle nostre preoccupazioni», afferma Korotoumou Koné, partecipante all’incontro di Lobougoula.
«È la prima volta che ho sentito che il mio parere conta davvero», aggiunge Minata Ballo, leader femminile di Finkolo e membro dell’associazione Koto Gnokon Tala. «Il progetto Attiviamoci ha creato un luogo dove tutte e tutti – donne, uomini, giovani, persone con disabilità e sfollati – possiamo confrontarci alla pari. È così che si ripara il tessuto sociale e si costruisce un futuro di pace».
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