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Italia
Mar 2024

Il 6 aprile la mobilitazione contro l’hate speech nello sport

In occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo sviluppo e la pace, campioni sportivi, società dilettantistiche, scuole e gruppi giovanili si mobilitano al fianco della campagna ODIARE NON Ѐ UNO SPORT promossa dagli enti di promozione sportiva CSI e Libertas, 9 ong italiane, tra cui Progettomondo, e 2 atenei.

Non è più accettabile che i discorsi d’odio, il linguaggio volgare e aggressivo, le vere e proprie discriminazioni siano una parte strutturale delle conversazioni sportive, online e offline, come evidenzia l’ultima edizione del Barometro dell’Odio nello Sport, realizzato dall’Università degli studi di Torino nel quadro del progetto Odiare non è uno sport.
Ecco perché sabato 6 aprile,  14 città italiane, compresa Verona, si mobilitano con un flash mob che coinvolge società sportive, campioni e campionesse, scuole e giovani del territorio.

Mobilitazioni da Nord a Sud
Dalla Verona Volley alla Pallacanestro Cantù, dal Cus Torino Rugby femminile  alla Scaligera Basket e la Polisportiva San Filippo Neri di Milano, e ancora il Dingo Rugby Club, l’Alba Borgo Roma e la Crazy Academy di Verona, l’Asd Lazise Calcio (Verona), il Basket Lions Lentini (Catania), il Volley Team di Bologna, la Santinelli Dance Academy di Roma, la Lady Maerne Calcio femminile di Treviso, sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Il Flash mob raggiungerà anche i protagonisti del campionato nazionale di corsa campestre di Lecco. Così come grandi e piccole società sportive giocheranno con le pettorine di Odiare non è uno sport per ribadire che il confronto sul campo dev’essere prima di tutto lealtà, inclusione e rispetto delle regole.

 

 

I campioni
Fin dalla prima edizione, sono molti campioni che hanno dato la propria testimonianza per la campagna Odiare non è uno sport: Stefano Oppo, Assunta Legnante, Igor Cassina, Valeria Straneo, Angela Carini, Alessia Maurelli, Frank Chamizo, Rossano Galtarossa, Paola Egonu, e ancora Emanuele Lambertini, Gaia Tortolina, Valentina Petrillo, Maria Magatti, Vittoria Di Dato, Luca Cesana, Mattia Gaspari, Veronica Lisi, Valentina Quaranta, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, le squadre di basket in carrozzina Briantea84 e Amicacci di Giulianova, la motociclista Francesca D’Alonzo, i giornalisti sportivi Riccardo Cucchi e Mimma Caligaris, assieme a tante squadre italiane di sport popolare. Si aggiunge quest’anno la campionessa mondiale novantenne, Emma Maria Mazzenga. Anche in questa occasione molti di loro torneranno a rilanciare il messaggio tramite i canali social, fotografandosi con la scritta Odiare non è uno sport. Un gesto semplice ma potente, che si unirà a quello di centinaia di studenti e gruppi giovanili, tra cui la Scuola Media Ascoli di Gorizia, il Liceo Agnesi di Milano, l’associazione ACMOS di Torino, e tante persone comuni che condividono i valori fondanti dello sport.

Il Barometro dell’Odio
L’urgenza di mobilitarsi collettivamente contro i discorsi d’odio online emerge ancor più dopo la diffusione dei dati della seconda edizione del Barometro dell’Odio nello sport, presentata lo scorso ottobre nella Sala dei Presidenti CONI a Roma. A seguito di tre mesi di monitoraggio dei canali social delle principali testate sportive italiane, la ricerca ha intercettato oltre un milione di commenti d’odio: dal linguaggio volgare, agli insulti discriminatori fino alle vere proprie minacce. Rispetto ai dati della prima edizione, riferiti al 2020, sono più che raddoppiati su facebook i post con oltre 25 commenti di hate speech. Anche su X (Twitter) l’hate speech è cresciuto in maniera significativa. Nei prossimi mesi la ricerca proseguirà, concentrandosi su altri social, come Instagram e Tik Tok.

Per unirsi al Flash mob
Chiunque può contribuire alla campagna, rilanciando il messaggio attraverso i propri canali social, taggando le pagine di Odiare non è uno sport su Facebook (@odiarenoneunosport) o su Instagram (@odiarenonesport) e utilizzando gli hashtag #odiarenoneunosport e #nohatespeech

Le città coinvolte: Calco (Le), Cantù (Co), Castel Maggiore (Bo), Lentini (Si), Lecco, Monza (MI), Milano, Montebelluna (TV), Padova, Roma, Sesto S. Giovanni (Mi), Torino, Treviso, Verona.

Il progetto è sostenuto dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Centro Volontari Cooperazione allo Sviluppo, in partenariato con 7 ong italiane con ampia esperienza nell’educazione alla cittadinanza globale (ADP, Aspem. CeLIM, COMI, COPE, LVIA, Progettomondo), gli enti di promozione sportiva CSI e Libertas, Informatici senza Frontiere e Impactskills srl per lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche e due Atenei (UniTo e UniTs) per la realizzazione della ricerca e la supervisione scientifica.

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