news

Home News Global Education
con-la-scuola-dei-mariti-la-lotta-alla-malnutrizione-diventa-parita-di-genere
Global Education
Burkina Faso
Ott 2025

Con la scuola dei mariti, la lotta alla malnutrizione diventa parità di genere

In Burkina Faso la malnutrizione non è soltanto mancanza di cibo. È un problema complesso, che coinvolge salute, povertà, educazione e disuguaglianze di genere. A raccontarlo è Tunaba Boukary Belem, medico e coordinatore di Progettomondo, che da oltre vent’anni lavora per affrontare una delle emergenze più critiche dell’Africa occidentale. “La malnutrizione non è solo un problema di salute – spiega – diventa un problema di sviluppo. Un minore malnutrito rischia non solo la vita, ma anche di non poter crescere, studiare, lavorare. È una debolezza che si porta dietro per sempre”.
Dal 2004 Progettomondo opera in Burkina Faso con un approccio che unisce cura immediata e prevenzione strutturale, passando dalla distribuzione di kit nutrizionali all’educazione alimentare e al rafforzamento delle comunità.

Oggi, il progetto Nutriamo il Futuro! – finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) – lavora nelle regioni di Cascades e Centre-Ouest per migliorare la salute di madri e bambine e bambini sotto i cinque anni. Grazie al progetto sono stati individuati oltre 8.000 bambine e bambini in condizione di malnutrizione acuta, trattati con interventi di emergenza e percorsi di accompagnamento alle famiglie. Ma l’obiettivo non è solo curare: è rendere autonome le comunità.
“Non basta dare un kit nutrizionale. Il nostro lavoro è molto più profondo”, racconta Belem. Progettomondo lavora innanzitutto per formare le madri, insegnando loro a misurare lo stato nutrizionale di figli e figlie con uno strumento semplice, validato dall’OMS: il MUAC, un nastro colorato che, avvolto attorno al braccio del bambino, indica in pochi secondi se è in pericolo. “Così le mamme possono intervenire subito e rivolgersi agli agenti di salute presenti nel villaggio. È un primo passo per responsabilizzare le famiglie e far sì che la comunità stessa si prenda cura dei più piccoli”.
Si tratta di un esempio concreto di quella che Belem definisce epidemiologia comunitaria: “Il nostro personale va nei villaggi per iniziare un processo di cambiamento, non per sostituirsi alla comunità. La comunità deve imparare a produrre i propri servizi per i gruppi più vulnerabili”.

In contesti rurali dove le donne hanno spesso minori risorse e potere decisionale, coinvolgere anche gli uomini diventa fondamentale. È nata così la “scuola dei mariti”, un’iniziativa che promuove la corresponsabilità familiare. “Il parto e la gravidanza non sono solo un problema della donna: bisogna coinvolgere il marito, la famiglia, perché la donna non sempre ha i mezzi per raggiungere un centro di salute, che può trovarsi anche a più di dieci chilometri di distanza. Il marito deve sapere come accompagnarla, come prepararsi al parto, come sostenere l’alimentazione della moglie e del nascituro”, ribadisce Belem. Nelle scuole dei mariti si parla di alimentazione, igiene, salute materna e infantile, ma anche di uguaglianza di genere. È un piccolo laboratorio sociale dove si ridiscutono ruoli e responsabilità, con effetti che si riflettono sull’intera comunità.

Alla base di tutto resta l’idea che la prevenzione inizi molto prima della malattia. “Una buona nutrizione comincia già durante la gravidanza”, spiega Belem. “La donna incinta deve ricevere un accompagnamento per avere cibo adeguato al suo stato e per conoscere le buone pratiche di alimentazione del neonato”. Per questo, accanto alla formazione sanitaria, Progettomondo promuove anche l’uso delle risorse alimentari locali. Negli anni è stato realizzato un libro di ricette che raccoglie piatti nutrienti preparati con ingredienti locali e accessibili. “Non si tratta di importare modelli esterni, ma di valorizzare ciò che c’è già,” dice Belem. “Ogni mese le donne si incontrano nei gruppi GASPA per cucinare insieme e imparare a preparare pasti equilibrati per i loro bambini e bambine”.
L’educazione alimentare si lega così alla sicurezza alimentare, con l’implementazione di attività agricole sostenibili pensate per migliorare la produzione e l’accesso ai cibi nutrienti. “Abbiamo insegnato alle famiglie a coltivare alimenti con un alto valore nutrizionale”, racconta Belem. “Per combattere la malnutrizione non basta sapere cosa mangiare, bisogna poterlo produrre”.
Negli ultimi anni il Burkina Faso ha dovuto affrontare anche nuove problematiche. I conflitti armati interni hanno provocato migliaia di sfollati, aggravando le condizioni di vita delle famiglie più povere. “Ci sono zone dove l’accesso al cibo, all’acqua e ai centri di salute è diventato difficilissimo”, spiega Belem. “In queste situazioni le donne incinte e le bambine e i bambini sotto i cinque anni sono i più colpiti”. La malnutrizione, che già indebolisce l’organismo, espone infatti bambine e bambini a un rischio maggiore di infezioni, malaria e altre malattie respiratorie. “Questa situazione peggiora tutto”, dice. “Porta stress, insicurezza e rende impossibile seguire le pratiche di salute più elementari”.

Nonostante le difficoltà, i risultati ci sono. Dopo vent’anni di lavoro continuo, i dati mostrano un calo significativo della malnutrizione cronica nelle aree d’intervento: nella regione delle Cascades, per esempio, oggi un bambino o bambina su cinque è colpito da malnutrizione cronica, contro uno su tre di dieci anni fa. “Non è un cambiamento che si vede subito”, ammette Belem. “Ma è un cambiamento reale”. Dal 2004 a oggi, l’impegno di Progettomondo in Burkina Faso non si è mai interrotto: dai primi interventi locali alle collaborazioni con il Ministero della Salute, i progetti si sono estesi fino a coprire tutte e tredici le regioni del Paese. Una presenza stabile che ha fatto la differenza.
“Lavorare vent’anni nello stesso posto non è facile”, conclude Belem. “Ma la continuità è ciò che permette il vero cambiamento: formare, accompagnare, introdurre buone pratiche”. Solo così si può davvero nutrire il futuro.

Sara Sprea,
tirocinante Progettomondo

NOTIZIE CORRELATE

Global Education
Europa
Ago 2025

Dalla Sostenibilità non si prescinde

I numeri parlano chiaro: due terzi della Gen Z (65%) e...
Global Education
Italia
Lug 2025

Giovani, il futuro è plurale

“I fenomeni consolidati nel presente, a livello climatico, economico, sociale, destinati...
Global Education
Europa
Giu 2025

Damiano Zanghì è uno dei quattro giovani con il Premio Stefano Bertacco

Damiano Zanghì, 24 anni, è uno dei quattro giovani premiati a...