Il Festival di Cinema Africano di Verona inaugura la sua 42a edizione con un nuovo nome e logo creati appositamente attraverso un bando di concorso lanciato a novembre scorso e scelto da una giuria di professionisti del settore grafico creativo.
Parte così a marzo Cinelà. Festival di Cinema africano e oltre che propone con la sezione VIAGGIATORI&MIGRANTI che inaugura il primo blocco di proiezioni, per poi rincontrare il pubblico a fine giugno con AFRICA SHORT, il festival del cortometraggio in concorso sotto le stelle, e di nuovo a novembre con l’EDUCATIONAL dedicato al mondo della scuola.
Le 4 serate di proiezioni si svolgeranno dal 23 al 26 marzo alle 21 al Teatro Cinema Santa Teresa in via Molinara, 23 a Verona.
Il Festival ha scelto di traghettare VIAGGIATORI&MIGRANTI verso una nuova collocazione, in linea con la sua storia, inserendo l’evento all’interno della “Settimana internazionale d’azione contro il razzismo” promossa in Italia da diversi anni dall’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) a cavallo del 21 marzo e a fianco di molteplici iniziative di animazione territoriale divulgate a Verona anche dal Cartello “Nella Mia Città Nessuno è Straniero”.
Attraverso il racconto cinematografico si affrontano molteplici sfaccettature sul fenomeno delle migrazioni così che VIAGGIATORI&MIGRANTI diventi occasione per sensibilizzare e soprattutto informare in maniera corretta il pubblico, anche grazie all’intervento di ospiti qualificati.
Si comincia GIOVEDÌ 23, con AS FAR AS I CAN WALK un film che è stato in concorso al 33esimo Trieste Film Festival, e ha trionfato al Festival Internazionale Karlovy Vary, che racconta una storia di giovani migranti africani, marito e moglie, che lasciano il Ghana per realizzare il sogno di una vita diversa in Germania. Una storia apparentemente come tante di quelle che sentiamo tutti i giorni anche dalle nostre parti, ma nel film di Stefan Arsenijević troveremo un respiro da poema epico cavalleresco. All’arrivo, i due saranno respinti e dirottati a Belgrado, dove vivranno da rifugiati.
Lui si impegnerà duramente per ottenere asilo e integrarsi, lei che aspira a una carriera di attrice a Londra, scompare improvvisamente. Il marito, pur di ritrovarla, metterà a rischio il proprio diritto di asilo sulla rotta verso i Balcani. Il film è una rivisitazione di un classico della letteratura serba del ’300.
Ospite della serata sarà Massimo Resta di Emmaus Erba (CO) e presidente di Emmaus Italia realtà che collaborano dal 1995 con Emmaus Bosnia in progetti di aiuto umanitario.
Il secondo appuntamento sarà VENERDÌ 24 marzo. Questa volta le luci in sala si spegneranno su NEIGHBOURS del regista curdo-svizzero Mano Khalil. Il film racconta una storia dei primi anni ’80 del secolo scorso, ambientata in un villaggio al confine turco-siriano, dove Sero, un bambino di sei anni, frequenta la prima classe in una scuola araba e, nonostante la tenera età, si accorge di come il mondo che lo circonda stia radicalmente cambiando sotto la spinta di un assurdo nazionalismo. Il nuovo insegnante vuole far diventare i bambini curdi dei bravi cittadini arabi devoti ad Assad e nemici degli ebrei. Quasi felliniano, grazie a questo sguardo bambino che si poggia sulle vicende, con un fine senso dell’umorismo e della satira, il regista collega la storia di ieri alla tragedia siriana del presente.
Ospite in sala sarà Giuseppe Acconcia, giornalista e docente di Geopolitica del Medio Oriente all’Università di Padova.
Terzo e penultimo appuntamento, sarà quello programmato per SABATO 25, che vedrà proiettare in sala il film JUWAA del regista nato a Bukavu, Nganji Mutiri. Juwaa è un dramma risonante e avvincente di una famiglia congolese che subisce un evento traumatico. I membri sopravvissuti sono separati dalla distanza e dal tempo, con la coscienza che le ferite non guarite riemergano nei comportamenti. Quando alla fine si riuniscono a Bruxelles, sono costretti a dare il via al processo per confrontarsi finalmente con se stessi, indipendentemente da ciò che potrebbero scoprire dentro. Amani infatti aveva 10 anni quando fu separato dalla madre Riziki, giornalista politica, in seguito a violenti eventi a Kinshasa in cui morì suo padre. Dieci anni dopo, quando va a Bruxelles per proseguire i suoi studi e per ritrovarla, sente la difficoltà di colmare il vuoto e l’assenza materna, vissuti come un abbandono. La madre è diventata altro, mentre lui ha ancora tanti non risolti da ricostruire, interrogandosi sull’identità nera, divisa tra due continenti e sui modi diversi di vivere la propria identità.
Ospite Jessica Cugini, giornalista di Fondazione Nigrizia.
Ultimo appuntamento è domenica 26 MARZO con BORGA del regista York-Fabian Raabe, girato tra Ghana e Germania. Il film narra la storia di due fratelli, Kojo e Kofi, che crescono in una discarica di rifiuti elettronici provenienti dall’Occidente ad Accra, capitale del Ghana, e si guadagnano da vivere nell’attività del padre recuperando metalli dai rifiuti. Un giorno, Kojo, il figlio più giovane, incontra un Borga (termine per indicare le persone ghanesi che hanno raggiunto il benessere all’estero), che alimenterà le sue fantasie e cambierà la sua vita per sempre. Il ragazzo deciderà di andare in Germania, ma non sarà il sogno che ha sognato, non è così facile diventare un Borga, né tornare senza esserlo diventato.
Il film è uno spaccato dell’immigrazione sospesa tra sogno e realtà, tra voglia di riscatto e riconoscimento familiare.
Ospite della serata sarà il regista York-Fabian Raabe.
Il TEATRO CINEMA SANTA TERESA ha a disposizione un ampio parcheggio libero.
Il costo dei biglietti: intero 6 euro – ridotto 4 euro