Dopo vent’anni di governi progressisti di sinistra, la Bolivia è passata a un esecutivo di Centrodestra guidato da Rodrigo Paz Pereira: un cambio di rotta significativo, che potrebbe incidere sulle politiche costruite negli ultimi due decenni.
Per capire come il recente cambio di governo stia influenzando il settore della giustizia nel Paese andino, abbiamo dato parola ad Abraham Colque, coordinatore generale dell’area giustizia di Progettomondo nel Paese, e alla cooperante Silvia Polesello. Le loro testimonianze aiutano a leggere una fase ancora iniziale ma già densa di interrogativi.
“È un momento di transizione”, spiega Colque. “Siamo in una fase di attesa e non sappiamo ancora quali riforme verranno introdotte. Il nuovo governo ha iniziato a mettere in discussione molte linee di lavoro e politiche precedenti”.
L’incertezza pesa soprattutto su un settore delicato come quello della giustizia.
In Bolivia, il sistema di responsabilità penale minorile è relativamente recente: risale al 2014, con l’entrata in vigore del Código Niña, Niño y Adolescente, un quadro normativo al quale Progettomondo ha contribuito direttamente e che ha segnato l’avvio di un approccio fondato sulla giustizia riparativa. Se per i minori la cornice legale al momento resta stabile, maggiori timori riguardano invece la giustizia per adulti. Alcune dichiarazioni del nuovo esecutivo e il clima politico regionale lasciano intravedere un possibile ritorno a logiche più repressive. La fase di transizione istituzionale, inoltre, ha rallentato i processi e azzerato molte relazioni costruite negli anni. “Quasi tutte le autorità con cui collaboravamo sono state sostituite”, osserva Colque. “Ora dobbiamo capire con chi potremo interfacciarci”.
Sul piano sociale, la situazione appare più tranquilla del previsto. Alla vigilia del voto si temevano tensioni, ma le piazze sono rimaste in gran parte calme. “La crisi economica è così grave che molti non possono permettersi di bloccare il Paese”, sottolinea Polesello.
Nonostante il quadro complesso, Progettomondo – presente in Bolivia dal 1977 – continua a operare senza interruzioni, in particolare attraverso due progetti: Imparare per essere liberi e Cambiando de Lente. Le attività si concentrano a La Paz, nei centri di recupero e reinserimento sociale di Qalauma, Obrajes e Miraflores, e a Cochabamba, nei centri penitenziari di San Sebastián e San Antonio e, soprattutto, nel Centro per adolescenti Cometa. Qui vengono portati avanti percorsi di formazione tecnica e produttiva che permettono a giovani e adulti di acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro. “Le persone private di libertà hanno bisogno di produrre e generare reddito: la mancanza di autonomia economica è una delle principali cause di recidiva”, ricorda Polesello. Accanto alla formazione, laboratori su gestione dei conflitti e soft skills rafforzano un modello di giustizia che privilegia responsabilizzazione e reintegro rispetto alla sola punizione.
Per consolidare questi risultati, il 27 e 28 novembre a Cochabamba si sono svolti gli eventi conclusivi di Cambiando de Lente, iniziativa avviata nel 2022 con il finanziamento dell’AICS per contrastare il circuito della delinquenza giovanile nei quartieri più vulnerabili, coinvolgendo vittime, autori di reato e comunità in percorsi di responsabilizzazione condivisa.
Per l’occasione è arrivata dall’Italia una delegazione del Comune di Cuneo, capofila del progetto. Durante la missione è stata lanciata la Rete Comunitaria Territoriale ed è stato presentato il Piano comunale di prevenzione sociale della violenza, uno strumento strategico per la protezione degli adolescenti di Cochabamba. L’impegno è stato formalizzato con la firma di un accordo interistituzionale tra il Comune di Cochabamba e il Governo Autonomo Dipartimentale, così da garantire continuità al lavoro oltre la chiusura del progetto.
Nell’attesa che il nuovo governo definisca la propria direzione, Progettomondo prosegue nel suo impegno di sempre: promuovere un modello di giustizia centrato sulle persone e capace di credere nella possibilità di cambiamento.
Sara Sprea,
tirocinante Progettomondo